Il Cantico dei cantici è uno dei grandi misteri dell’Antico Testamento. Non sappiamo cosa significhi: se sia un appassionato canto erotico, o abbia un significato simbolico, che allude all’amore tra Dio e Israele. Non sappiamo neppure quando sia stato scritto: se nel V o nel I secolo a.C. Ma esso deve la sua immensa fortuna, che ne fa per noi uno dei testi più amati della Bibbia, a Origene. Il piccolo libro di Origene è un gioiello denso e squisito come il Cantico. I vini, i baci e i profumi sensuali del testo biblico sono avvolti da un respiro soave, che li rende interiori. Tutta la letteratura mistica, fino a santa Teresa e a Giovanni della Croce, sta racchiusa in questo libro. Manlio Simonetti ne ha procurato una nuova edizione critica, lo ha tradotto e gli ha dedicato un ampio commento che mette in rapporto l’interpretazione simbolica di Origene con quella dei più antichi scrittori cristiani.
Origen Adamantius was an early Christian scholar, theologian, and one of the most distinguished of the early fathers of the Christian Church. According to tradition, he is held to have been an Egyptian who taught in Alexandria, reviving the Catechetical School of Alexandria where Clement of Alexandria had taught.
Using his knowledge of Hebrew, he produced a corrected Septuagint. He wrote commentaries on most of the books of the Bible. In De principiis (On First Principles), he articulated one of the first philosophical expositions of Christian doctrine.
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